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«I poveri non possono aspettare». Il «metodo don Milani» in un doposcuola gratuito per studenti italiani e stranieri

Mario Pancera


Alle 6 del mattino, Hassan si alza, si prepara e corre a prendere l’autobus, poi la metropolitana, poi un altro autobus: parte da un paese della periferia est di Milano per arrivare a un altro paese oltre la periferia sud. Deve essere in classe alle 8,00. Casa e scuola. E al primo pomeriggio, ritorno. È africano, frequenta un istituto tecnico. Ha diciotto anni, fa la quarta superiore. Da cinque anni vive da solo in Italia, in casa di parenti. Nel pomeriggio, quando può, frequenta un doposcuola tenuto da un gruppo di volontari, in un edificio in cui si trovavano tristi aule vuote e, adesso, al pomeriggio sono piene di ragazzi.

Al Presidente del CCL triennale di Scienze per la Pace

Al Presidente del CCL magistrale di Scienze per la Pace

Dopo l’ultimo CCl del 7 febbraio scorso ho preso la seguente decisione, che solo per le insistenze degli studenti ho rimandato. Con la presente rassegno le dimissioni dal mio incarico di insegnamento della triennale; non da quello della magistrale, ma solo perché da mesi ne ho già firmato il contratto.

Signor ministro,

mi piacerebbe che questa mail arrivasse fino a Lei e non ad uno dei suoi segretari o membri del suo staff, per poterLe trasmettere, con le mie parole, tutta l'indignazione che provo per le Sue ultime dichiarazioni e per i provvedimenti che il Suo governo intende prendere riguardo alla scuola.

Qualche mese fa, parlando con una collega con cui ho condiviso molto battaglie, diciamo di sinistra – anche se non è più molto chiaro che cosa voglia dire – è venuto fuori che il suo lavoro a scuola mirava a preparare ragazze e ragazzi per un mondo fondato sulla meritocrazia. Quello era il suo orizzonte di valore. E io sono rimasto sorpreso.