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Il Senato ha salvato mercoledì scorso il ministro Salvini dalle acque minacciose di un processo per sequestro di persone e altri reati che avrebbe potuto travolgerlo. Per molti è stato uno scandalo, per moltissimi un dolore, perché del via libera al processo avevano fatto un’istanza etica essenziale, a cominciare dal Centro per la pace di Viterbo.

L’Assemblea si è realizzata nella sede dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, alla presenza della Presidente, Simonetta Saliera, che ha aperto i lavori assembleari.

Come anticipato dal documento di convocazione, l’assemblea si è svolta in modo aperto, con la presenza e gli interventi dei rappresentanti delle associazioni della rete e dei rappresentanti di reti, movimenti, iniziative invitate a dialogare e confrontarsi per l’individuazione di punti di convergenza e per la costruzione di un percorso unitario.

LE RAGIONI DEL NOSTRO NO

Sono anni che in questa città si tenta di intitolare una strada o una piazza a Bellugi e finora le ragioni della Storia avevano convinto chi lo proponeva a fare un passo indietro.

Adesso l'amministrazione Persiani ha fatto una delibera di giunta, con procedura d'urgenza, senza portarla in Consiglio Comunale ed ha deciso di far installare un monolite di marmo in memoria di Ubaldo Bellugi nella Piazza di Quercioli.

(...) Le sinistre invece tradizionalmente sono inclini a gridare "al lupo" (fascista o neonazista), salvo poi perdere clamorosamente grosse percentuali di elettori che passano direttamente dai comunisti a Le Pen (come in Francia), o al MSI (come a Bolzano) ed alla "Lega lombarda" (come in Brianza) o dalla socialdemocrazia ai "Republikaner": una dimostrazione che la pura esecrazione e la condanna verbale di voti ed atteggiamenti bollati come "razzisti" non fanno poi grande impressione e non dissuadono più di tanto.

Ancora una volta si sta sbagliando diagnosi e prognosi rispetto a ciò che è avvenuto domenica con le elezioni in Abruzzo. Sembra che il tema sia quello della competizione in atto tra Lega e 5 Stelle, e che tutta la domanda riguardi il futuro, su come continuerà la gara, se i 5 Stelle riusciranno a rimontare lo svantaggio in vista delle elezioni europee, o saranno le opposizioni a trarne vantaggio.

Roma, città aperta alla pace, il 12 febbraio 2019 ha votato la mozione Assisi per lo stop all’invio di bombe italiane destinate alla guerra in Yemen.

Assisi non è un luogo dove illudersi di trovare rifugio dal male del mondo, può essere ancora il segno di contraddizione di Francesco che si ribella all’odio fratricida.