Guerre, terrorismi e propaganda mediatica
- Nanni Salio
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Pubblichiamo questo articolo, scritto a gennaio da Nanni Salio, scomparso recentemente, che ci è stato segnalato dall'amico Enrico Peyretti e che è stato pubblicato sul numero del 15 febbraio 2016 di uova Società.
Contro la preparazione della guerra in Libia
- Pax Christi Italia
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Il Consiglio nazionale di Pax Christi, riunito a Firenze il 12-13 marzo scorso, ha condiviso la testimonianza del vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni che in diversi incontri ad Ambivere (Bg), Brescia, Trento, Bolzano e Novara ha raccontato la sofferenza della sua gente e denunciato la follia della guerra e i grandi interessi nella vendita di armi, anche da parte dell’Occidente e dell’Italia a Paesi, come l’Arabia Saudita, che sappiamo essere tra i primi sostenitori dell’Isis.
Ieri l'Iraq, oggi la Libia: che fare? I cablo segreti Usa dicono che l'Italia ripudia la guerra, ma poi trova il trucco per farla
- Tino Oldani
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"A voi la guida in Libia: ci aspettiamo 5 mila uomini": così l'ambasciatore Usa, John R. Phillips, nell'intervista che ha rilasciato ieri al Corriere della sera. Sono parole importanti, perché trasmettono il punto di vista del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Dibattito pubblico sull'intervento dell'Italia nella guerra in Libia- convegno organizzato dalla Tavola della Pace e della Cooperazione il prossimo 12 marzo
- Tavola della Pace e della Cooperazione
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agli Amici della Pace
Care, cari,
A pochi giorni dal convegno su “la terza guerra mondiale a pezzi” che abbiano programmato per sabato prossimo 12 marzo presso la Biblioteca comunale, si sta facendo ogni giorno più intenso il dibattito sull’ipotesi che l’Italia partecipi massicciamente con le proprie truppe ad una nuova pericolosissima avventura bellica in Libia
A passi felpati e a occhi bendati l’Italia si avvia alla guerra. Per certi versi, a contare i caduti sul terreno, c’è già dentro. La guerra altro non è che seminagione d’odio. Nessuno dei conflitti proclamati dall’Occidente dal 1991 ad oggi — Iraq, Somalia, Balcani, Afghanistan, Libia, Siria — ha benché minimamente risolto i problemi sul campo, anzi li ha tragicamente aggravati.
Dalla newsletter “Nonviolenza femminile plurale” riprendiamo l'anticipazione della prefazione di Annamaria Rivera al volume "Stupri di guerra e violenze di genere", pubblicata sul sito di "MicroMega".
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I signori del caos: il fronte libico. L’establishment occidentale ha fallito
E la fortunata soluzione per i due altri lavoratori che hanno avuto il coraggio di liberarsi e sono vivi, comunque fa capire che a Sabratha di un «assaggio di guerra» si è trattato, vale a dire del caos e della ambiguità nel quale rischieremmo di precipitare se solo l’Italia intervenisse in armi in Libia. Ma purtroppo, come in altri momenti oscuri della storia, ci si avvia a una nuova avventura coloniale che ha tutte le caratteristiche per annunciarsi disastrosa, e lo si fa nelle condizioni peggiori.
Sul precipizio
Gli stupri di massa come arma di guerra e arma di pace