Sul precipizio
- Tommaso Di Francesco
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La guerra altro non è che seminagione d’odio. Nessuno dei conflitti proclamati dall’Occidente dal 1991 ad oggi — Iraq, Somalia, Balcani, Afghanistan, Libia, Siria — ha benché minimamente risolto i problemi sul campo, anzi li ha tragicamente aggravati.
Gli stupri di massa come arma di guerra e arma di pace
- Annamaria Rivera
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Dalla newsletter “Nonviolenza femminile plurale” riprendiamo l'anticipazione della prefazione di Annamaria Rivera al volume "Stupri di guerra e violenze di genere", pubblicata sul sito di "MicroMega".
“terza guerra mondiale a pezzi” - convegno organizzato dalla Tavola della Pace e della Cooperazione il prossimo 12 marzo
- Tavola della Pace e della Cooperazione
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Il quotidiano americano Washington Post di qualche giorno fa (14.02.2016) definisce la situazione in Siria, come teatro di “una piccola guerra mondiale per procura”
Se lo dice perfino uno dei più quotati quotidiani americani, allora vuol dire che Papa Francesco aveva visto giusto, quando, lunedì 18 agosto a bordo dell’aereo papale che lo stava riportando da Seul a Roma, disse ai giornalisti che è in atto la “terza guerra mondiale a pezzi”.
E in effetti la Siria è stata scelta come teatro dove le grandi potenze e i loro stati vassalli si stanno sfidando a furia di bombe sulla testa cittadini siriani che si trovano dall’una o dall’atra parte dello schieramento militare.
La Siria è diventata terra di contesa fra la Russia che sostiene il regime di Assad, da una parte, e dall’altra parte la Turchia, l’Arabia saudita e gli Stati Uniti d’America, che vogliono abbattere Assad per restringere il raggio di influenza dell’Iran.
Sappiamo tuttavia che altri pezzi della “terza guerra mondiale” si stanno combattendo nel vicino Iraq, in Aganistan, in Libia, in Nigeria, nel Mali, in Sudan e in varie altre parti del mondo, pur restando il Medio Oriente il nodo strategico per le grandi riserve energetiche e per la particolare posizione geografica:
-la propagazione in ogni direzione delle stragi terroristiche di stampo jihadista
-le operazioni militari della Turchia contro la popolazione curda
-l’aggressione dell’Arabia saudita nei confronti della popolazione sciita dello Yemen
- la riduzione alla morte per sete e fame dei civili assediati a Madaya e ad Aleppo
-l’entrata diretta della Russia a sostegno del regime siriano di Al-Assad
-la fuga di milioni di persone dalle città colpite dalle guerre e dal terrorismo,
-l’abbattimento di un aereo militare russo da parte dell’aviazione turca
-i bombardamenti della Turchia contro i curdi Siriani, gli unici che stanno fronteggiando con successo le milizie dello Stato Islamico
-le manovre della NATO lungo i confini orientali dei Paesi europei che confinano con la Russia
-il rischio crescente che si verifichi (o che si provochi) il casus belli fra NATO e Russia
-la ripresa della corsa agli armamenti missilistici e nucleari anche da parte degli stati dell’estremo oriente come la Corea del Nord e il Giappone
-Gli “effetti collaterali” delle guerre giunti anche nelle città dell’Europa sotto forma di attentati terroristici, ispirati e rivendicati dagli ambienti del cosiddetto Stato Islamico,
rappresentato di volta in volta con le sigle Is, ISIS, ISIL o Daesh.
sono fatti che conferiscono tragica concretezza alla terza guerra mondiale, sia pure ”a pezzi”
Per avere informazioni qualificate e per riflettere in modo approfondito sulla sequenza delle guerre e delle violenze, che stanno prefigurando sviluppi assai pericolosi per il mondo intero, Tavola della Pace della Cooperazione, Unione Valdera, Comunedi Pontedera, Biblioteca del Duomo e Biblioteca Comunale di Pontedera stanno programmando per il prossimo sabato 12 marzo il Convegno che avrà per tema “la terza guerra mondiale a pezzi”.
Il convegno si articolerà su tre sessioni:
-La sessione antimeridiana dedicata agli studenti,
-La sessione pomeridiana dedicata agli adulti, in forma di Tavola Rotonda e dibattito
Alla sessione pomeridiana seguirà un buffet di collegamento e di continuità con
-lo spettacolo teatrale “Stupidorisiko” prodotto e presentato da Emergency.
Le relazioni saranno svolte da relatori appartenenti a diverso ambiente culturale, dotati di competenza professionale e scientifica sull’argomento dell’iniziativa e forniranno un confronto qualificato.
All’inizio della tavola Rotonda sarà pubblicato il sondaggio di opinione effettuato nel frattempo sull’argomento.
Il programma e l’invito, in fase di redazione, saranno trasmessi con un successivo messaggio.
il Comitato Esecutivo della
Tavola della Pace e della Cooperazione
Via Brigate Partigiane, 4 56025 Pontedera (PI)
tel. 0587-299505/6 fax:0587/292771
C.F. : 90041310500
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E-Mail:
sito web: www.cooperareperlapace.it
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Per una irriducibile volontà di pace
- ANPI, CGIL. CISL UIL
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Consideriamo molto importante il pronunciamento unitario di Anpi, di Cgil, di CISL e UIL, in questa particolare fase storica, in cui si stanno materializzando e avvicinando ogni giorno di più gli effetti orrendi della terza guerra mondiale, che viene camuffata con nomi diversi da parte di coloro (e sono davvero tanti) che la stanno facendo e da parte delle catene dell'informazione mediatica, che contribuiscono a camuffarla, spacciandola per altra cosa. E' perfino offensivo per l'intelligenza umana leggere su certi quotidiani embedded espressioni come “guerra di religione”, “guerra di civiltà”, “guerra contro il tale (o il talaltro) dittatore” di turno, quando i fatti hanno clamorosamente svelato chi sono coloro che hanno creato, finanziato e armato il terrorismo Jihadista (prima) e le milizie del cosiddetto Stato islamico (poi).
Nella spirale della morte
- Tonio dell'Olio
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Mentre l'Occidente mostra le immagini e le storie della "generazione Bataclan", la propaganda dell'Isis accresce il consenso a proprio favore grazie alle conseguenze drammatiche dei bombardamenti russi in Siria.
Serve una guerra contro l'isis ? Chi lo finanzia ?
- Umberto Franchi
- Categoria: Conflitti
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I terroristi dell'ISIS in poco tempo hanno conquistato territori in Siria ed in Iraq che corrispondono all'incirca ad un'area grande come quella della Gran Bretagna... le spese che devono sostenere sono grandi ed inoltre i circa 30.000 miliziani sono stipendiati (400 euro mensili).
Toh! Tony Blair si è pentito . . . .
- Pietro Pertici
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Abbiamo letto dai quotidiani che, dopo oltre dodici anni, Tony Blair, ex primo ministro inglese, chiede scusa per l’invasione dell’Iraq nel marzo 2003, da lui stesso fortissimamente voluta e programmata fin dal 2002 insieme al suo compare Gorge W. Bush, ex presidente americano. Tony Blair riconosce l’ “errore”, dicendo di aver prestato fede ai rapporti “sbagliati” dei “suoi” servizi segreti e chiede scusa ammettendo perfino che quella guerra di invasione può essere la causa originale della nascita e della crescita dello “Stato Islamico (IS) ”.
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- Una piccola precisazione
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