• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

"Più di 50 anni fa, il Dott. Edgar Mitchell divenne il sesto uomo a camminare sulla Luna. Come astronauta della missione «Apollo 14», il suo compito era quello di condurre ricerche approfondite sulla superficie del nostro satellite. Ad ogni modo, mentre la sua missione si avviava alla conclusione, emerse alla sua coscienza un'ulteriore finalità del tutto nuova - una missione destinata a ridefinire la sua vita nei decenni a seguire e che contribuirà al risveglio del pianeta.

“Il Comitato Norvegese per il Premio Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2024 all’organizzazione Giapponese <<Nihon Hidankyo>>. Questo movimento nato da una partecipazione dal basso da parte di sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, conosciuti anche con il nome di <<Hibakusha>>, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace come riconoscimento degli sforzi profusi per arrivare ad un mondo privo di armamenti nucleari e per aver dimostrato, grazie alle proprie testimonianze dirette, che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate.

La pace è sul serio un intervallo appena tra massacro e massacro? E la Storia è un libro scritto solo col sangue, da leggere dalla parte dei migliori, la nostra ovviamente, e comunque infine quella dei vincitori? Ma che cosa accade ora che le guerre non le vince più nessuno e le perdono tutti, di più – in ogni popolo – i più poveri? Continuiamo a scatenarle o a esserne armieri complici – che è quasi lo stesso – “perché così si fa da sempre”? Serve davvero l’elenco? Ucraina, Iraq, Siria, Afghanistan, Georgia, Israele-Palestina, Libia, Yemen, Congo...

Riceviamo e pubblichiamo volentieri il dossier “Fermare le guerre, costruire la pace”, a cura del Centro Nuovo Modello di Sviluppo ODV, con l’adesione di Altreconomia, Attac Italia, Eco Istituto del Veneto, Peacelink e Pax Christi

Link: https://www.aadp.it/edocman/pace/educazione-alla-pace/doc3667.pdf

Cari fratelli e sorelle!

Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran. Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio oriente in un conflitto bellico ancora più grande.

Quanto sta accadendo nel mondo ci interroga, ci porta a chiederci se come adulti abbiamo qualche responsabilità, se nel nostro piccolo, potevamo fare qualcosa che non abbiamo fatto. Si ripropone il tema dell'educare alla pace. Ma come?

L'educazione alla pace richiama il mondo dei valori e, nello specifico, il rispetto, la giustizia, l'uguaglianza, la solidarietà, il perdono. Educare alla pace vuol dire aiutare a riconoscere l'altro, che è diverso da me, e che va rispettato, perché è persona e, in quanto persona, è un valore.