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Chi siamo

Siamo un gruppo di cittadine e cittadini, anche appartenenti ad associazioni, movimenti, gruppi informali e partiti politici, che hanno deciso di realizzare una rete, mettendo in comunicazione e in relazione fra loro esperienze, saperi, punti di vista e professionalità per rispondere ad un aspetto caratterizzante della nostra società: la cultura patriarcale e maschilista. Ci muove la consapevolezza che viviamo in una società caratterizzata da profonde ingiustizie sociali, economiche e relazionali, fra le quali, la prevaricazione di genere assume un ruolo cruciale, anche e soprattutto per la dirompenza e la violenza con cui si manifesta.

Pubblichiamo il contributo che gli psicologi Gianfranco Bontempi e Michela Zantetti hanno dato in occasione della manifestazione "VIVA", per ricordare il femminicidio di Cristina Biagi.

Quella sera ho miagolato.
Era un miagolio stridulo quello che usciva dalla mia bocca, niente a che fare con una voce.
Supplicavo chi mi stava di fronte, troppo vicino, terribilmente vicino, di andarsene, di calmarsi.
Gli dicevo che non lo avremmo più cercato, mia figlia ed io.
Aveva appena minacciato di sfondarci di botte.
Eppure era stato lui a voler venire, ne sentiva il bisogno.
Stava male ed io lo avevo accolto: era mio marito.

Fabiana aveva 15 anni, Carolina 14. La prima è stata accoltellata e bruciata viva dall’ex fidanzato diciassettenne, la seconda si è gettata dal balcone, cinque mesi fa, dopo che un gruppetto di piccoli uomini (tra i 15 e i 17 anni) aveva pubblicato sui social network un filmato delle molestie che era stata costretta a subire durante una festa.

Una donna su cinque in Europa è stata vittima, almeno una volta nella vita, di violenza. Ieri mattina, a Strasburgo, in occasione della Giornata internazionale per contrastare le mutilazioni genitali femminili, è stata votata la risoluzione contro la violenza sulle donne.

Moriamo in quanto donne. Senza altra colpa né ragione. È il genere la nostra condanna. Per noi, per raccontare quella violenza, vicina e “amata”, diventata la prima causa delle nostre morti, hanno coniato perfino un termine: “femminicidio”. Un neologismo recente che dovrebbe descrivere questo nostro morire proprio “in quanto donne”…