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Siamo stati in Val di Susa ospiti degli abitanti della valle: insegnanti, agricoltori, pensionati, studenti e abbiamo visto: un luogo attraversato da due strade statali, un'autostrada, un traforo, una ferrovia, impianti da sci, pesanti attività estrattive lungo il fiume.
Persone che continuano a curare questo territorio già affaticato da infrastrutture ed attività commerciali e cercano di recuperare un rapporto equilibrato con l’ambiente e la propria storia.
Una comunità che crede nella convivialità e nella coesione sociale e coltiva forti rapporti intergenerazionali.

La comunità scientifica chiede al governo tecnico di confrontarsi sul piano della logica e non dogmatico SCIENZIATI CONTRO TECNICI Il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società di meteorologia «Basta con il dogma dell'opera "strategica". Il governo usi il metodo scientifico e si confronti con i nostri dati»
«Cosa aspetta il governo tecnico a riportare la questione della Tav Torino-Lione su un piano strettamente tecnico, appunto?».

Mattia Pelli

Care-i,

immagino che come me stiate seguendo con il fiato sospeso quanto sta avvenendo in Valle di Susa. Non so che cosa ne pensiate, ma quello che è certo è che la narrazione da parte dei grandi media nazionali di quanto succede in valle sta mostrando tutta la faziosità e la poca professionalità del mondo giornalistico italiano. Le rimozioni, le mezze verità, le censure si susseguono: è quindi dovere di ogni cittadino/a che ha voglia di farsi un’opinione critica sugli avvenimenti in corso cercare e diffondere canali alternativi di informazione. Permettetemi allora di proporvi di lasciare per un attimo (se già non lo avete fatto) la strada segnata dei media mainstream e inoltrarci lungo i sentieri dell’informazione orizzontale, per cercare di contrastare l’occupazione coloniale non solo di una terra ma anche dell’infosfera che l’accompagna.

Il web ha fatto presto a divenire un bisogno radicale, avendo intercettato una motivazione profonda, che è quella di esprimersi, relazionarsi in modo complesso e, soprattutto, interagire con il mondo. In questo senso, ha democratizzato i processi della comunicazione. È nell’ordine delle cose allora che si cerchi di limitarlo e controllarlo. Ma chi ha paura di internet?

“Dobbiamo abbassare lo spread e il debito pubblico”. Questa frase,come un mantra, è entrata oramai nel nostro lessico quotidiano, tutti ne parliamo, anche più volte al giorno. E mentre la politica si dispera dietro al valore del danaro si perde sempre più di vista il valore della vita.