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La FP-CGIL esprime la propria solidarietà alla Signora Patrizia Moretti, madre del giovane Federico Aldovrandi, per l'inqualificabile gesto offensivo messo in essere da alcuni operatori della Polizia di Stato aderenti al sindacato COISP che hanno manifestato sotto le finestre dell'ufficio presso cui lavora la signora Moretti, il loro sostegno agli agenti condannati per l'omicidio del figlio.

E i cattolici? Nel 1924 si ritirarono sull’Aventino. Adesso dove sono? E i loro leader?

di Mario Pancera 

Quando i fascisti di Benito Mussolini arrivarono all’assassinio del leader socialista Giacomo Matteotti, 1923, le opposizioni tentarono qualche protesta. Il re Vittorio Emanuele III si voltò da un’altra parte. Il caos. Il re era allora il capo dello stato. Le camicie nere ebbero la strada aperta, resa ancora più facile dalla censura sulla stampa. Il movimento insolente e volgare, sotto le finte spoglie del nuovo che avanzava, occupò l’Italia e divenne dittatura.

Parola di Romana Lombardi, organizzatrice di “Vaffa-Day”e capogruppo grillista alla Camera

di Mario Pancera

Nel 1922 il fascismo di Benito Mussolini prese il potere. Si erano avuti alcuni anni di violenze squadristiche, intimidazioni, pestaggi, assassinii. Gli ultimi mesi erano andati in crescendo. L’olio di ricino sembrava una consuetudine. Veniva fatto bere agli antifascisti. Questo era il fascismo che si presentava agli italiani come forza nuova, rivoluzionaria,  per sostituire i governi liberali, anche un po’ farabutti e molto inetti: «Tutti a casa». Era un movimento, non voleva gli altri partiti. Era contro i sindacati. Poi si trasformò, divenne anch’esso partito: voleva il potere. Sembra oggi.

I Romani della Repubblica quando ce n’era bisogno, tutti d’accordo,  sospendevano la democrazia, quel poco che ne avevano, e chiamavano un dictator a risolvere le crisi. Insomma utilizzavano un tecnico. Le loro crisi erano sempre militari, perché la guerra era la tecnica imperante al loro tempo, quella che governava le cose. Il dittatore più famoso fu in tal senso Cincinnato.

L’Anpi denunciò a livello nazionale come l’esultanza di Casa Pound per la morte del magistrato Saviotti e  la speranza dichiarata che a quella morte ed a quella di Bocca ne seguissero altre, non rappresentavano più solo un mero richiamo al fascismo ed al peggior populismo ma che rappresentavano vera e propria istigazione alla violenza, per cui chiedeva controllo da parte delle autorità di polizia e della magistratura.

L’adesione al “No Monti Day” si sta diffondendo ovunque. Assemblee, riunioni, messaggi per la rete, tutto fa pensare che sabato ci sarà un evento in un paese che finora è stato il più passivo d’Europa. Ma la notizia della manifestazione non esiste per l’informazione ufficiale. Un convegno di 30 persone di qualche organizzazione con agganci nel palazzo ha molto più spazio, per noi nulla perché? La prima ragione sta nel sostegno pressoché unanime che i mass media danno al governo. Tutti i quotidiani eccetto tre e tutti i telegiornali eccetto nessuno sono portavoce di Monti e del suo doloroso ma inevitabile operare. Non c’è mai stata in Italia una tale informazione di regime, gli anni di Berlusconi al riguardo sembrano libertari.