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Dal sito di "Pacereporter" (http://it.peacereporter.net/) riprendiamo il seguente testo del 27 ottobre 2008 col titolo "Il cambiamento in cui noi possiamo credere" e il sommario "Lettera aperta di Michael Moore a Barack Obama: rispetti gli impegni presi in campagna elettorale" pubblicato su "Notizie minime della nonviolenza, n. 631 del 6 novembre 2008

Caro senatore Obama, le scriviamo per congratularci dei notevoli risultati ottenuti nella sua campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti.
La sua candidatura ha provocato un'ondata di entusiasmo politico come non se ne vedeva da decenni in questo paese. Nei suoi discorsi, ha prospettato la visione di un futuro migliore, nel quale gli Stati Uniti smantellano i loro presidi militari sparsi per il globo e si concentrano sull'azione diplomatica all'estero, e su una maggiore uguaglianza e libertà dei loro cittadini in casa propria; una visione che ha fatto palpitare gli elettori attraverso tutto lo spettro politico.

La paura e l'insicurezza sono elementi quotidiani delle vita di ciascuno di noi, sia nelle relazioni personali che in quelle sociali. Il dramma e la mistificazione avviene quando la politica cessa di esplorare la paura e diventa invece politica della paura, alimentandola e dilatandola verso "i nemici" di turno (pubblicato su "Notizie minime della nonviolenza", n. 737 del 20 febbraio 2009).

Fascismo naturale e berlusconismo.
Il "fascismo storico" è un evento non più riproducibile: quella società e quel mondo - le sue condizioni e il suo contesto - sono mutati enormemente. Ma ciò non basta a rallegrarci e tantomeno a rendere la storia orientata verso il meglio. Allo stesso tempo ci sono permanenze profonde, elementi che attraversano il mutamento antropologico avvenuto nel corso del secolo breve: quell'indole nazionale che Luigi Pintor definì il "fascismo naturale" persistente nella società italiana. C'è qualcosa che rende fascismo, craxismo e berlusconismo capitoli diversi di una medesima autobiografia nazionale e non il succedersi -altrimenti inspiegabile- di parentesi in un discorso privo di frasi principali.

Pubblicato su "Nonviolenza femminile plurale", n. 121 del 9 agosto 2007, tratto dal sito www.50e50.it riprendiamo il testo della relazione svolta da Lidia Campagnano all'incontro sul tema '50 e 50: per una nuova esperienza della politica" svoltosi all'Università di Pavia il 12 maggio 2007 sulla proposta di legge e sulla relativa campagna promosse all'Unione donne in Italia (in sigla: Udi).


Ringrazio di cuore "Usciamo dal silenzio" e l'Università di Pavia per questo appuntamento al quale partecipo con molto piacere. E vi ringrazio per l'accoglienza che mi avete riservato, calda e gentile.
La proposta che l'Udi ha messo in campo è semplicissima: una proposta di legge di iniziativa popolare, costituita da un breve articolato con il quale si dichiarano irricevibili le liste lettorali che non alternino candidate e candidati e non prevedano una misura del 50% tra candidate e candidati, qualunque sia la forma assunta dalla competizione elettorale e di qualunque appuntamento elettorale si tratti, amministrativo o legislativo. Il nome e lo slogan della campagna è: "50 e 50 ovunque si decide".
Quello che mi preme di comunicarvi è il tessuto di pensieri che ha portato a questa proposta, e che intende reggere questa che sarà - dirò una parolaccia, anzi, due parolacce insieme, di quelle che non si usano più - una "campagna popolare".
Cosa voglia dire poi questa espressione, questo reperto archeologico, soprattutto se ripescato da donne, è cosa che secondo me dobbiamo o possiamo desiderare di decidere tutte insieme, in un vero e grande dibattito politico.
Semplice l'articolato di legge che offriamo alla firma di donne e uomini, complesso il tessuto di idee. Perciò, come in un dibattito fondato su una autenticità, di qui in poi dirò di ciò che io personalmente penso di portare nella campagna dell'Udi, invece che presumere di rendere un'idea "media" dei pensieri delle donne dell'Udi. E inizierò dalla mia lettura della proposta di legge.

COMUNICATO STAMPA

"Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate .Un progetto per il recupero ciclo-pedonale della Ferrovia Marmifera di Carrara"

Nell'ambito della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate , prevista per la prossima domenica 2 marzo , Fiab - Ruota Libera Apuo-Lunense ha organizzato due manifestazioni per ricordare la Ferrovia Marmifera di Carrara, arditissima opera di ingegneria che ha pochi eguali in Italia (da 0 a 500 metri s.l.m. in poco meno di 14 km). Le iniziative che i cicloambientalisti apuani hanno inteso organizzare in questa importante occasione sono articolate in due giornate.