• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ricerca documenti

In questo scritto1 Escobar compatibilmente con il limitato spazio utilizzato, ricompone mirabilmente questo apparente caos in una .visione articolata acuta e intelligibile. La ventata di pensiero critico portata dall’EZLN, certamente alimentata da una minoranza precedente di pensatori sparsi qua e là nel continente, sta crescendo robustamente preparando i paradigmi per una transizione che sarà lunga e dolorosa ma inevitabile. Un testo, questo di Escobar, che apre squarci su questo mondo in movimento. Stimolo per intraprendere un percorso intellettuale affascinante e, soprattutto, ricco di speranza.

Aldo Zanchetta

E’ trascorso più di un mese dall’ultimo mininotiziario. Gli impegni non mancano ma non farò appello a questi per giustificare la lunga pausa. Un amico, conoscitore della politica latinoamericana assai più del sottoscritto e che da alcuni mesi ha ridotto moltissimo, quasi azzerandolo, il suo lavoro di acuto commentatore delle vicende della regione, mi dava come motivazione di questo distanziamento la sua poca voglia, dopo le ripetute critiche alle politiche dei governi “progressisti” della regione poco recepite dalla “sinistra” nostrana, di continuare a dare dispiaceri a codesto tipo di ‘compagni’. Bene, anch’io sono un po’ stanco di lottare con i mulini a vento. E aspettavo il secondo turno delle elezioni argentine per sentirmi obbligato a scrivere di nuovo in tono rosa pallido.

A vecchi frequentatori del seminario America Latina e ai potenziali nuovi interessati

La mia intenzione, per superare le varie problematiche sorte col tentativo di passare la gestione del seminario a una minga, era di invitare gli amici e le amiche che lo desiderassero, a un più modesto “Dialogo sull’America Latina”, come avevo già anticipato a qualcuno.

Ho riflettuto su quale tema avrebbe potuto incentrarsi fruttuosamente il “dialogo” su una America Latina continuamente in movimento, per poter così concretizzare la mia proposta a inizio d’anno.