• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

LE RAGIONI DEL NOSTRO NO

Sono anni che in questa città si tenta di intitolare una strada o una piazza a Bellugi e finora le ragioni della Storia avevano convinto chi lo proponeva a fare un passo indietro.

Adesso l'amministrazione Persiani ha fatto una delibera di giunta, con procedura d'urgenza, senza portarla in Consiglio Comunale ed ha deciso di far installare un monolite di marmo in memoria di Ubaldo Bellugi nella Piazza di Quercioli.

(...) Le sinistre invece tradizionalmente sono inclini a gridare "al lupo" (fascista o neonazista), salvo poi perdere clamorosamente grosse percentuali di elettori che passano direttamente dai comunisti a Le Pen (come in Francia), o al MSI (come a Bolzano) ed alla "Lega lombarda" (come in Brianza) o dalla socialdemocrazia ai "Republikaner": una dimostrazione che la pura esecrazione e la condanna verbale di voti ed atteggiamenti bollati come "razzisti" non fanno poi grande impressione e non dissuadono più di tanto.

Ancora una volta si sta sbagliando diagnosi e prognosi rispetto a ciò che è avvenuto domenica con le elezioni in Abruzzo. Sembra che il tema sia quello della competizione in atto tra Lega e 5 Stelle, e che tutta la domanda riguardi il futuro, su come continuerà la gara, se i 5 Stelle riusciranno a rimontare lo svantaggio in vista delle elezioni europee, o saranno le opposizioni a trarne vantaggio.

Roma, città aperta alla pace, il 12 febbraio 2019 ha votato la mozione Assisi per lo stop all’invio di bombe italiane destinate alla guerra in Yemen.

Assisi non è un luogo dove illudersi di trovare rifugio dal male del mondo, può essere ancora il segno di contraddizione di Francesco che si ribella all’odio fratricida.

Settanta anni di pace! È l’esultante slogan diffuso dalla NATO, a sintesi e bilancio della ricorrenza del settantennale della sua fondazione. Da 3 a 400000 vittime di guerra all’anno, per settanta anni, il numero reale di uccisi causato dall’accoppiata USA-NATO; una finta pace fatta di guerre reali, colpi di stato e operazioni sovversive di varia natura, effettuate su scala globale, dal ’45 ad oggi.

Salvini dice: "Io non li salvo se non li salvate voi europei". Traduzione: "Io li lascio anche morire, pur di ottenere da voi europei un cambio di politica. Queste persone in pericolo sono strumento della mia politica. Se gli scafisti le struttano, io le uso come strumenti di ricatto. Intanto ottengo di non averli in Italia, perché non li voglio. Non li voglio perché questa azione mi serve a guadagnare potere da parte della gente che io ho spaventato per l'arrivo di costoro. Perciò faccio non-accoglienza, e combatto le Ong che fanno salvataggio".

“Ci sarà pure un giudice a Berlino!”, gridava il mugnaio di Potsdam contro il giudice locale che non gli aveva reso giustizia nei confronti del barone che gli aveva deviato le acque dal suo mulino, fonte della sua vita. “C’è una giustizia e io la troverò”, urlava la vedova di “Delitto e castigo” cacciata sulla strada, con gli orfani, il giorno del funerale di suo marito: “Possibile che non ci sia giustizia?