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Napoli,13/11/2010
Carissimo,
pace e bene!
Con il vescovo Nogaro e altri religiosi/e della Campania, abbiamo preparato quell'appello sulla guerra in Afghanistan che ha ricevuto ciraca 2.000 adesioni. Molti i sacerdoti e religiosi/e che hanno firmato.
Molti ci hanno chiesto : e poi?

Non c’è futuro senza educazione alla pace

Nei licei della scuola italiana, già colpita da tagli e provvedimenti inaccettabili, stanno partendo corsi paramilitari, validi come crediti formativi, dal titolo "Allenati alla vita". Sconcertati dall'incredibile decisione dei ministeri della Difesa e dell’Istruzione, intendiamo affermare che questa iniziativa risulta altamente dannosa perché estranea alla finalità della scuola e stravolge il contenuto del progetto "Cittadinanza e Costituzione" o quello di altre iniziative come "La pace si fa a scuola". Tra i temi proposti, spiccano la cultura militare, armi e tiro, i mezzi dell’esercito, sopravvivenza in ambienti ostili e, addirittura, la difesa nucleare (concetto ormai improponibile nel panorama giuridico internazionale che, già nel 1963, Giovanni XXIII considerava assurdo, "alienum a ratione"; l’Italia, tra l’altro, ha ratificato il Trattato di Non proliferazione per il disarmo nucleare globale).

Crediamo nella eguaglianza di tutti gli esseri umani a prescindere dalle opinioni, dal sesso, dalla razza, dalla appartenenza etnica, politica, religiosa, dalla loro condizione sociale ed economica.
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra uomini, i popoli e gli stati. vogliamo un mondo basato sulla giustizia sociale, sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sul dialogo, su un'equa distribuzione delle risorse.

La marcia per la pace da Perugia ad Assisi nata per intuizione ed iniziativa di Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia, convoca ogni persona di volonta' buona e di retto sentire all'impegno contro la guerra, contro le armi, contro tutte le persecuzioni, le devastazioni, le ingiustizie.

La "pace" oggi deve fare i conti con l'attacco del sistema della guerra e del denaro alla vita delle donne e degli uomini comuni.
I nostri "toni" devono entrare in sintonia con l'angoscia e con la rabbia della gente che vede rimessi in discussione il proprio lavoro ed i propri redditi, percepiti come base per una integrità vitale.

Attorno al tavolo della cucina è dove Hanan Ibrahim discute con le altre donne somale a Londra.
Di cosa?
Di che sta succedendo nelle loro comunità, gruppi e famiglie, e di come evitare che ragazzi e ragazze siano tentati da risposte violente ai loro problemi. Giunta in Gran Bretagna come rifugiata, Hanan ha creato negli anni un vasta rete di immigrate dal suo paese, il cui scopo principale è contrastare la violenza e il terrorismo.

Credo che l'Accademia Apuana della Pace debba proporre a chi la segue un pensiero di simpatia e solidarietà per Josef Schiffer. Josef oggi è molto vecchio (ha compiuto 96 anni il 19 febbraio) e la sua salute e lucidità non è più quella che aveva fino a pochi mesi fa. Parla bene italiano.
La sua storia è legata ad Aulla e Pallerone. Era soldato (artificiere) dell'esercito tedesco, in cuor suo contrario al nazismo e alla guerra. Era responsabile della polveriera di Pallerone. Durante l'occupazione aiutò in molti modi, anche a proprio rischio, la popolazione italiana locale. I vecchi di Aulla e Pallerone lo ricordano ancora con affetto, come ho constatato fino a qualche anno fa. Gli storici locali hanno documentato la sua vicenda.