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In questi ultimi mesi, sono già molte le considerazioni emergenti a riguardo il problema non più differibile della sicurezza sui luoghi di lavoro. I fatti di Firenze, la catastrofe della centrale idroelettrica di Bargi e le altre tragedie che hanno costellato questo inizio 2024, scuotono un sistema ancora poco stabile che sembra reagire soltanto a ridosso delle tragedie, per poi tornare alla “normalità” in attesa del prossimo incidente.

A seguito delle dichiarazioni emerse nel corso della trasmissione di Rai Tre “Report”, andata in onda ieri sera domenica 21 aprile, l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro (PSL) della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli esprime alcune considerazioni a riguardo.

PER ALBERTO FRANCHI I LAVORATORI VITTIME DI INCIDENTI IN CAVA SONO DEFICIENTI. VERGOGNA! NON STAREMO FERMI

Quando Report mi ha intervistato sulle cave non avrei mai pensato che dopo di me Alberto Franchi pronunciasse quelle parole. Ieri guardando l'anticipazione prima, e l'intera puntata poi, sono rimasto sconcertato, impietrito davanti allo schermo. Non riesco ancora a credere a quello che ho sentito, mi sembra davvero incredibile e indecente che chi vive da nababbo come Franchi, che fattura più di tutti, 76 milioni di euro, si permetta persino di definire deficienti, quei lavoratori che gli consentono tutto ciò.

Come è possibile che in un Paese dove quotidianamente ci sono infortuni e morti sul lavoro, un imprenditore pronunci quelle parole?!

Lo dico senza girarci intorno e senza mezzi termini: trovo vergognoso che Vannacci venga a Massa e trovo ancora più squallido che lo faccia in una giornata così importante come quella del 27 gennaio, il Giorno della Memoria.

In quella giornata onoriamo la Memoria di tutte le vittime della Shoah e delle altre deportazioni del periodo nazifascista. Vannacci invece ambisce ad essere degno erede di quella ideologia di discriminazioni, violenze, distruzione e morte.

Il suo libro è una rassegna di fascismo, razzismo, misoginia e omofobia.

La Costituzione della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo, è l’atto normativo fondamentale della nostra democrazia. Sulla Costituzione devono giurare tutti coloro che con regolari elezioni vengono eletti per amministrare la Res Publica. Grazie alla Resistenza viviamo in uno stato di diritto, dove possiamo essere donne, uomini e cittadini.