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E’ Natale: un tempo i bambini scrivevano la letterina per chiedere doni, oggi un gruppo di cittadini si trova a scrivere alle autorità da loro elette per chiedere il rispetto della legge.

Siamo le compagne e i compagni della Casa Rossa Occupata. Siamo un collettivo eterogeneo che ha la pretesa di diventare un soggetto politico del territorio e ha l'obiettivo di proporre risposte radicali e alternative alla crisi in corso. Condividiamo l'idea di una società giusta, egualitaria, solidale. Pensiamo che la società in cui dobbiamo vivere sia profondamente sbagliata, avendo fatto del consumo e del potere economico la sua caratteristica strutturale.

Brunelleschi iniziò a costruire la Cupola del Duomo di Firenze nel 1420, a partire dal tamburo dell’edificio esistente che non aveva ancora copertura pur risalendo all’inizio secolo precedente. Partecipò ad una gara di progetto e la vinse. Il tamburo stava a circa 55 metri di altezza. Per i basamenti ed i famosi cordoli della cupola nel 1423 furono ordinate 530 t di marmi di Carrara. Firenze ne fu invasa.

Siamo studenti medi, universitari, precari, lavoratori, disoccupati, migranti.
Condividiamo un'idea di società solidale, giusta, libera, egualitaria.
Riteniamo che la fase di crisi che stiamo attraversando, non ha alcuna possibilità di essere superata se non mettendo in discussione il modello capitalista entro cui viviamo. Ma non ci rassegniamo ad accettare passivamente questa progressiva offensiva contro le nostre vite.

A distanza di quasi un anno dal nostro lanciato allarme e dopo molte e vane dichiarazioni da parte di varie autorità politico/amministrative (in testa quella del Sindaco di Massa Roberto Pucci) alla fine la cava del Padulello (monte Tambura-Cavallo), malgrado gli scarsi livelli occupazionali e malgrado le innumerevoli violazioni commesse e rilevate dai guardiparco, ha ottenuto l'autorizzazione a riprendere l'escavazione in una delle zone paesaggistiche più delicate delle Apuane ma soprattutto più vulnerabili dal punto di vista idrogeologico.

“Non approfittiamo delle tragedie per cancellare la nostra Storia”,  Via Resistenza ad Aulla deve vivere e non può essere sostituita con Via 25 Ottobre, come qualcuno a scritto sui giornali. La solidarietà della nostra associazione al Comune e ai commercianti è sentita e si è concretizzata nei mesi del disagio con gesti di volontari e forme di contributo alle realtà associative che stavano nascendo.