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Nel Gennaio scorso il Servizio Cooperazione Internazionale della Provincia di Massa-Carrara, in collaborazione con le scuole del territorio ha proseguito l’impegno del Consiglio Provinciale che, nel Luglio scorso, aveva scelto la strada della solidarietà, adottando a distanza due bambini della striscia di Gaza per l’intera legislatura, donando il gettone di presenza dei consiglieri in una seduta straordinaria del consiglio a favore della Palestina.

Il CD della FP CGIL riunito a Roma il 31 maggio 2010 esprime il più vivo sconcerto per l'attacco di pirateria, effettuato in acque internazionali a 130 km dalla costa, compiuto dalle forze militari israeliane contro Freedom Flotilla, la Flotta della Libertà, che si recava a Gaza per rompere l'embargo e consegnare cibo e medicinali ad una popolazione in ostaggio dal dicembre 2008 e che ha pagato con centinaia di morti questo blocco.

Seicentoottantadue persone, di quarantadue nazionalità diverse. Sono questi i nuovi terroristi, tenuti insieme da un obiettivo criminoso: portare aiuti umanitari alla popolazione, spezzando l’embargo. Per questo motivo Israele ha attaccato. Per «autodifesa». Per questo il blocco di Gaza continuerà, perché «se il blocco venisse forzato a Gaza arriverebbero decine, centinaia di altre navi e si costituirebbe là un porto iraniano che rappresenterebbe una minaccia, non soltanto per Israele ma anche per l’Europa».

Questa volta non si può dire che il solo colpevole sia Israele. Il fatto è troppo enorme. Grandi responsabilità ricadono su tutti quelli che - gli Stati Uniti anzitutto, la comunità internazionale nel suo insieme e ancora più in generale un «discorso» che ha mistificato e mistifica la verità al di là di ogni ragionevolezza - hanno permesso a Israele un'impunità che l'ha convinto della bontà assoluta di una strategia che si fonda sull'intransigenza senza il minimo spiraglio e sulla forza preventiva come sola politica (in realtà una non-politica). Il leit-motiv era che Israele non poteva perdere nessuna battaglia perché ciò avrebbe comportato perdere la guerra.

Dopo la strage e il sequestro delle navi della pace, la Tavola della pace, la Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente - Associazione delle Ong Italiane e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani invitano tutti a firmare l'appello "Io sto con la pace".