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All'indomani delle polemiche sulla Parata militare del 2 giugno, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace commenta la decisione del Presidente della Repubblica e lancia una nuova campagna con lo slogan "Lavoro, non bombe".

Prendo un vocabolario. Alla parola "pace" trovo: "stato d'animo di serenità, di perfetta tranquillità non turbata da passioni o ansie; sinonimo di quiete; assenza di fastidio, di preoccupazioni materiali; di dolore fisico; tregua; condizione di uno Stato che non si trova in guerra con altri. Riposare in pace = essere morto".

Per una festa della Repubblica e della Costituzione tutta civile
Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

sono un cittadino che apprezza molti aspetti del Suo servizio civile alla Repubblica.
Voglio essere obbediente alla Costituzione italiana, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e proprio per questo tesa al ripudio della guerra stessa, come dispone l’articolo 11. È la stessa Costituzione che ci indica che la nostra Repubblica è fondata sulla forza del lavoro (articolo 1) e non delle armi.

Educare i giovani alla giustizia e alla pace vuol dire educarci tutti al disarmo delle menti, dei cuori e dei territori. Allontanare la paura. Plasmare una sicurezza comune. Costruire un futuro senza atomiche e un’Italia smilitarizzata nell’economia e nella politica, nella cultura e nel linguaggio, nelle relazioni umane, nelle nostre città.

Il CISP (Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace) dell’Università di Pisa organizza per l'anno accademico 2011/2012 l'ottava edizione del Master universitario di I° livello in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi”.