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Per una festa della Repubblica e della Costituzione tutta civile
Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

sono un cittadino che apprezza molti aspetti del Suo servizio civile alla Repubblica.
Voglio essere obbediente alla Costituzione italiana, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e proprio per questo tesa al ripudio della guerra stessa, come dispone l’articolo 11. È la stessa Costituzione che ci indica che la nostra Repubblica è fondata sulla forza del lavoro (articolo 1) e non delle armi.

Educare i giovani alla giustizia e alla pace vuol dire educarci tutti al disarmo delle menti, dei cuori e dei territori. Allontanare la paura. Plasmare una sicurezza comune. Costruire un futuro senza atomiche e un’Italia smilitarizzata nell’economia e nella politica, nella cultura e nel linguaggio, nelle relazioni umane, nelle nostre città.

Il CISP (Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace) dell’Università di Pisa organizza per l'anno accademico 2011/2012 l'ottava edizione del Master universitario di I° livello in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi”.

La morte è l'ineluttabile fine terrena di ogni essere umano. Ma se la morte sopravviene per mano di un altro essere umano, e se questa morte avviene perché qualcuno ha scatenato una guerra, e se di queste morti ce ne sono milioni, allora tutto questo è inaccettabile e occorre ribellarsi e indignarsi.

- Federico Oliveri: Il 2011 è iniziato nel segno delle rivolte nel mondo arabo, seguite ora con entusiasmo ora con allarme da un' Europa destabilizzata dalla crisi e attraversata da mobilitazioni contro le politiche di austerità. In Tunisia e in Egitto le proteste sono riuscite in tempi abbastanza rapidi a sostituire i governi autoritari e corrotti in carica da decenni, avviando una faticosa stagione di riforme in nome di maggiore libertà e democrazia. In altri paesi, come la Siria, lo Yemen e il Bahrein, le rivolte popolari non hanno ancora trovato sbocco politico, anzi sono oggetto di repressione da parte dei governi in carica. In Libia la situazione è precipitata in un conflitto armato aperto tra fazioni pro e contro Gheddafi, queste ultime protette militarmente dalle potenze occidentali.